Biricoccolo
Prunus x desycarpa Eharh. (Rosaceae), biricoccole o albicocco del papa o albicocco nero o albicocco violetto o susincoccolo (IT), plumcot o purple apricot (EN), schwarze Papstaprikose (DE)
Sono molti e tutti buffi i nome che definiscono questo frutto insolito, metà pruno, metà albicocco. Per l’esattezza si tratta di un ibrido naturale tra il mirabolano (Prunus cerasifera) e l’albicocco (Prunus armenica), le cui origini rimangono incerte. Essendo un ibrido derivato da un incrocio occasionale e naturale, è presente in tutte le zone in cui le due specie sono diffuse1. È coltivato in Cina e in Asia centro-meridionale. Osservando la pianta da vicino, si possono scorgere le segnature di entrambe i genitori: la forma delle foglie e l’epidermide vellutata dei frutti riconducono l’albicocco, mentre la polpa succosa e acidula le susine. Potrebbe sembrare un gioco di magia delle scienze più recenti, invece è curioso scoprire che questo insolito frutto è presente in Europa già dal Settecento. Nel 1775, per esempio, è citato nel catalogo di alberi da frutto dei frati Certosini di Parigi. In Italia è, invece, presente storicamente nel bolognese e nella zona vesuviana, regni dell’albicocco, fin dai primi dell’ottocento con il nome di albicocco violetto, dove, in seguito, altri autori citano la specie con i nomi di albicocco nero, albicocco del Papa e susino-albicocco.
Albero
Piuttosto vigoroso, fino a 5-6 metri di altezza. Resiste bene al freddo. Generalmente innestato su di mirabolano. Spesso allevato a pieno vento: senza interventi di potatura.
Foglia
Semplici, alterne, peduncolate. Simili a quelle dell’albicocco.
Fiore
Fioritura precocissima (fine marzo aprile) – dopo l’albicocco, quasi contemporanea al mirabolano – prima delle foglie. Il fiore è medio-piccolo con petali bianchi soffusi di rosa, rossi gli stami e i petali. “Un inno alla vita – scrive del suo albero la pomologa piemontese Anna Ferro – ancora quasi tutto brullo l’intorno e lui, con quell’abito da sposa velato di rosa promette una buona stagione e mette di buon’umore”. I fiori sono bianchi ma gli stami e i sepali sono rossi. Un vero banchetto per le api che, affamate dall’inverno, accorrono laboriose.
Frutto
Maturazione estiva2. Frutti tondi. Buccia sottile, color arancio-violaceo, vellutata. Polpa rosso-arancione, dolce. Piacevoli alla vista, al tatto e al gusto.
Note per il palato
Le biricoccole raccolte sull’albero sono acerbe: le migliori si raccolgono da terra. Meglio se colte la sera, anticipando le lumache che durante la notte ne fanno scorpacciate. Sono apprezzate per il consumo fresco: saporite come un’albicocca, succose come una prugna! Si usa preparare una squisita confettura leggermente asprigna, perfetta per le crostate. Non sono adatte all’essiccazione.
Contributo di Muriel Hendrichs
1 L’origine della specie è incerta e la pianta non esiste allo stato selvatico. Uno studio approfondito della durata di 15 anni sul biricoccolo è stato effettuato negli anni 30 e 40 dal compianto Prof. Angelo Manaresi, allora titolare della Cattedra dell’Istituto di coltivazioni arboree dell’Università di Bologna. Lo studio aveva consentito di illustrare la pianta evidenziandone i pregi, i difetti e le possibilità di coltivazione. Essendo un ibrido derivato da un incrocio occasionale e naturale fra l’albicocco e il susino mirabolano, la sua presenza può essere rilevata in tutte le zone dove queste due specie sono diffuse. Approfondisci su Saperesapori.
2 Per fruttificare neccessita di essere impollinato da albicocco o dal susino mirabolano