Mela campana
Malus domestica Borkh. (Rosaceae), Glockenapfel, Pomme cloche suisse, Pomme grellot, Weisserwinterglockenapfel
Varietà rinfrescante, fonte di vitalità e vitamine per i mesi invernali
Una mela musicale a tutti gli effetti: sia per il profilo a campana del frutto, sia per il curioso suono emesso dai semi che, una volta maturi, si staccano e percuotono le ampie e rigide logge in cui sono custoditi. Caratteristica che condivide con la Calvilla rossa d’autunno e con altre varietà, che proprio nel nome, custodiscono la connotazione musicale, come la mela sona o battocchia, la cioca rumena o sunaja, la ciucarina bianca o rosa e la pum din din. Per sapere se la mela è matura, vi basta scuoterla come una maracas. In assenza del caratteristico suono, lasciatela maturare riponendola su un letto di paglia in un luogo fresco ma non troppo umido. Le mele campana si conservano a lungo mantenendo intatta la loro bellezza: per questo sono spesso utilizzate per ornare le tavole natalizie. Tradizione diffusa nella regione del Lago di Costanza, luogo d’origine della varietà.
Frutto
Grande, campaniforme. Buccia giallo-verde, rara la guancia sfumata di arancione. Polpa bianco-gialla, soda, croccante, succosa, particolarmente acidula e dall’aroma marcato. È considerata una mela molto rinfrescante.
Maturazione
Autunno-invernale. Metà ottobre.
Consumo
Da ottobre a giugno. Buona per il consumo fresco, ammesso che si abbia affinità con i gusti aspri. Grazie alla tenuta della sua polpa, è consigliata per la cottura, specialmente per la preparazione di frittelle, le classiche mele in pastella. Uso decorativo.
Contributo a cura di Muriel Hendrichs, l’alberoteca