Pom rossin

28.04.2022

Malus domestica Borkh. (Rosaceae), Póma rossina (sing.), mele rossine

 

La mela dell’infanzia, simbolo di gioia e spensieratezza
L’albero da frutto riveste innumerevoli ruoli: può essere una casa per gli uccelli, una fonte di nettare per le api, un valido riparo dal sole per gli animali al pascolo, una golosa dispensa per le persone. Nel cuore di ogni bambino, l’albero diventa fonte di gioco e di scorpacciate: consentite sugli alberi dei nonni, proibite sugli alberi incontrati lungo il cammino tra casa e scuola. Per molti bambini della Capriasca e in altre regioni del Luganese, l’albero dell’infanzia è stato il Pòm rossin, che con le sue mele piccole offerte a grappoli, consente di riempirsi velocemente le tasche di una vera leccornia. Chi lo scorda il sapore di quelle mele appena raccolte, dalla polpa bianca, venata di rosa, succosissime, dolci ma con una gradevole punta di acidità e quell’aroma che trova posto nei ricordi e nell’immaginario e che difficilmente possiamo descrivere se non con un profondo “mhmmm”!

 

Frutto
Piccolo-medio, dalla simpatica forma panciuta e dal profilo irregolare. Buccia mediamente spessa, gialla quasi interamente ricoperta da strisce rosso-violaceo di intensità variabile. Profumata e leggermente appiccicosa a maturità. Polpa bianco-rosata, fine, soda, molto succosa, acidula e aromatica.

 

Maturazione
Invernale. Fine ottobre.

 

Consumo
Da fine ottobre ad aprile-maggio. Apprezzati per il consumo fresco, anche grazie alla taglia minuta che ne consente il consumo in pochi bocconi. Specialmente idonee alla trasformazione in succo e grappa. Resiste bene alla cottura. Se cotta al forno, la mela produce una gelatina rosata, un tempo somministrata per prevenire le influenze e curare dolori o irritazioni alla gola. Decorativa.

 

Contributo a cura di Muriel Hendrichs, l’alberoteca

Pòm rossin, Cornaredo
Frutteto di Cornaredo