Calamintha nepeta

Come molte altre specie della famiglia delle Lamiaceae, anche la mentuccia comune è una pianta aromatica. Il suo profumo ricorda quello della menta, ma è più pungente e canforato, a metà strada tra la menta e l'origano. Raccolta in natura, è usata come condimento in numerosi piatti tipici dell'Italia centro-meridionale.

Il nome del genere deriva dal greco kaláminthos, che designa una sorta di menta o pianta aromatica, quello specifico, nepeta, era usato da Plinio per definire un’erba profumata. Si pensa faccia riferimento alla cittadina di Nepi in Etruria (regione storica dell’Italia e centro territoriale della civiltà etrusca), nome che a sua volta deriverebbe dal termine etrusco Nepa, ovvero acqua. In italiano si chiama nepetella, nepitella, mentuccia comune, calamenta brauneana o mentuccia di Braun.

 

La nepetella è una pianta erbacea perenne, alta 30-60 cm, con fusto eretto o ascendente, ricoperto di peli corti in alto e tendenza a lignificarsi alla base, che produce stoloni ipogei. Le foglie sono opposte, lunghe 1-4 cm, di forma ovata a quasi rotonda con margini a denti ottusi. I fiori sono muniti di pedicello, sono raggruppati a 3-20 in un’infiorescenza cimosa, più o meno unilaterale, provvista di peduncoli lunghi fino a 2.5 cm, di colore viola chiaro a lilla. Il calice tubolare è lungo 4.7 mm e munito di 5 denti (3 superiori e 2 inferiori), di lunghezza diseguale. I frutti secchi, glabri e lisci (nucule), contengono un solo seme e sono raggruppati a quattro. Le formiche, attratte delle appendici oleose dei semi, li disperdono una volta caduti a terra. Tutta la pianta è aromatica e possiede un odore tipico, simile a quello della menta, ma più pungente e canforato, a metà strada tra la menta e l’origano, descritto da taluni come sgradevole. Fiorisce tra luglio e settembre.

 

Pianta di origine mediterranea, è presente dalla Spagna alla penisola balcanica e da Creta e dalla Sicilia fino in Francia e in Germania centro-settentrionale. In Svizzera è presente principalmente in Ticino nel Sottoceneri, nei Grigioni in val Poschiavo e nella valle del Reno, altrove è molto sporadica. Specie termofila tipica delle pietraie calcaree, cresce anche nei prati secchi insubrici, nei cespuglieti e, in zona mediterranea, pure nelle aree urbane e negli incolti. Diffusa nelle fasce collinari a bassa altitudine, è iscritta come potenzialmente minacciata (NT) nella Lista Rossa Svizzera e in quella del sud delle Alpi.

 

Tutta la pianta contiene oli essenziali costituiti da composti terpenici che la rendono aromatica. In numerose regioni dell’Italia centro-meridionale si raccolgono le foglie per condire piatti tradizionali, ad esempio in Toscana accompagna i funghi, nel Lazio i carciofi alla romana, in Irpinia è unita alla ricotta per i ripieni dei ravioli e in Sicilia è aggiunta alla salamoia delle olive. La nepetella possiede anche una vasta gamma di attività biologiche, comprese quelle antimicrobiche, antiossidanti e antinfiammatorie, nonché proprietà anti-ulcera, insetticide e stimolanti dell’attività uterina. Talvolta è utilizzata  come pianta ornamentale per giardini rocciosi, aiuole perenni e bordure.

 

Testo e foto Nicola Schoenenberger
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Calamintha nepeta, Sentiero di Gandria
Calamintha nepeta, Sentiero di Gandria
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