Geranium sanguineum

È il fratello dei fiori che mettiamo alle finestre e che erroneamente chiamiamo gerani (ma che in realtà sono del genere Pelargonium). Appartengono alla stessa famiglia, quella delle Geraniaceae.

Mentre il Pelargonium (il comune “geranio” divenuto simbolo delle finestre ticinesi) è arrivato in Europa dall’Africa nel 1600 come pianta ornamentale, il Geranium sanguineum L. è indigeno.
Pianta perenne che può raggiungere dai 30 ai 50 centimetri di altezza, il Geranium sanguineum ha una fioritura generosa, da maggio a ottobre, con fiori solitari di cinque sepali, che possono arrivare fino a 4 centimetri di diametro e hanno colori che variano dal rosa delicato al rosso porpora. Le foglie sono palmate con sette lobi incisi quasi fino alla base.
Il Geranium sanguineum predilige i terreni ricchi di calcio, lo troviamo infatti sul Sentiero di Gandria, nei boschi e nelle radure soprastanti. È legato in maniera esclusiva ad ambienti molto tipici, i cosiddetti margini od orli magri (dove i nutrimenti scarseggiano), xerotermofili (amanti del caldo e del secco), alla base di siepi o in zone di transizione tra prati secchi e boschi termofili molto ricchi in specie di piante che fioriscono dalla primavera fino all’autunno. Il Geranium sanguineum è infatti specie diagnostica di questi ambienti che portano il suo nome: “margini a Geranium sanguineum“.
Di etimologia greca, il nome del genere, “géranos”, significa gru e fa riferimento ai suoi frutti che hanno una curiosa forma a becco di gru. Il nome della specie, come si può intuire, “sanguineum”, indica probabilmente il color rosso sangue che prendono le sue foglie in autunno. Rossa è anche la tintura che, un tempo, veniva tratta dalle sue radici ed era usata per conciare le pelli.
Il Geranium sanguineum è una pianta officinale, usata contro le emorragie e per curare la diarrea.

 

Leggi la scheda botanica di Acta Plantarum, guarda la mappa di propagazione su Info Flora.

 

Segnalazione e foto di Nicola Schoenenberger

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