Scrophularia canina

Per il suo odore fetido, che ricorda la cimice, meriterebbe un posto nel Giardino degli odori di Villa Saroli. Ma si trova lungo il Sentiero il Gandria. E non a caso.

Il nome del genere, apparentemente infelice ma molto curioso, lo deve al suo utilizzo, sin dai tempi remoti, per curare la scrofolosi, una forma di tubercolosi extra polmonare molto diffusa nel Medioevo, che colpisce pelle e mucose e causa l’ingrossamento dei linfonodi. Il nome della specie, canina, lo deve invece al fatto che in Antichità la si usava per curare i cani dalla scabbia. Recentemente è stata infatti descritta la marcata attività zanzaricida dei suoi estratti, il che lascia presagire a un potenziale utilizzo alternativo a insetticidi chimici.
La Scrophularia canina L. è una specie caratteristica degli ambienti aridi, cresce su pietraie, in generale su terreni incolti e suoli alluvionali fino a 1500 m slm (la si trova ad esempio nelle golene della Maggia). In Svizzera non è molto frequente, a seconda delle regioni è catalogata come fortemente minacciata o vulnerabile, nel Canton Vaud è protetta, non è invece minacciata in Ticino. La si trova lungo il Sentiero di Gandria.
La Scrophularia canina cresce da 80 fino a 125 cm, è ramosa fin dalla base, ha fusti eretti, molto angolosi e glabri, legnosi alla base (suffrutescenti) ed erbacei nella parte superiore della pianta. Le foglie sono picciolate e divise in frange. L’infiorescenza, che può essere lunga da 5 a 80 centimetri, è una pannocchia con cime bipari, che porta da a 5 fino a 25 fiori. I fiori, che crescono nell’ascella delle foglie, hanno una corolla color bruno-rossastro e sono biancastri lungo i bordi. Fiorisce da aprile a settembre. È una piante polimorfa, cioè assume aspetti diversi a dipendenza delle condizioni climatiche e del suolo su cui cresce.
La Scrophularia canina, detta anche scrofularia comune o ruta canina, appartiene alla famiglia delle Scrofulariacee ed è una pianta tossica. Il suo odore fetido, caratteristico di tutte le specie del genere Scrophularia, è talmente tipico che permette di riconoscerle con certezza solo con l’olfatto.

 

Consulta la scheda botanica di Acta Plantarum, visualizza la mappa di distribuzione su Info Flora.

 

Segnalazione e foto: Nicola Schoenenberger

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