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"Il melo è della scuola"
A fine settembre passo a vedere l’albero di Renetta Champagne che avevamo catalogato lo scorso anno con Muriel e Manuela. Quest’albero sorge su di un terreno dove diversi anni fa era stata prevista, ma non eseguita, la costruzione di una seconda parte della scuola di Sonvico. È una pianta molto produttiva, ma meriterebbe un intervento di leggero sfoltimento e pulizia poiché da tempo non viene più potata. Per l’occasione si potrebbe proporre un breve incontro informativo per dare indicazioni agli interessati su come intervenire sui vecchi alberi da frutto. Io gli ho fatto visita per raccogliere un po’ di mele per verificarne la conservabilità. L’intenzione era quella di sistemarle in una cassetta, controllarle ed assaggiarle di tanto in tanto per valutarne la qualità nel lungo periodo.
Armato di un sacchino e di un vecchio attrezzo per cogliere le mele, ur catapóm, comincio ad armeggiare attorno alla pianta. Dopo pochi minuti sento una voce gentile, ma decisa, arrivare dall’interno della scuola dell’infanzia: “non me le raccolga tutte”. Rispondo subito: “non si preoccupi, solo qualcuna per vedere quanto tempo si possono conservare”. Intanto continuo deciso nel mio raccolto e subito arriva la precisazione: “le raccogliamo anche con i bambini!”. La voce giunge attraverso le tapparelle socchiuse. Non vedo chi le pronuncia, ma non ci vuole molto a capire che si tratta della maestra. Sono un po’ in imbarazzo, mi ero ripromesso di parlarle anche per sentire la sua esperienza con queste mele e di darle qualche indicazione sulla qualità, ma ora non mi sembra il caso di disturbarla mentre sta lavorando con i bambini. Mi riprometto di passare con più calma a spiegarle cosa sto facendo. Per ora concludo velocemente il raccolto mentre la maestra sottolinea di nuovo con fermezza, nel caso non avessi capito il suo messaggio: “il melo è della scuola!”. Malgrado la mia maldestra intrusione, mi fa molto piacere sentire la maestra che difende con decisione questa pianta e i suoi frutti come un bene comune importante per il lavoro che sta svolgendo con i bambini e le bambine.
Dopo qualche settimana ripasso e mi scuso per l’intrusione. Abbiamo un po’ di tempo per parlarci, così le illustro il lavoro che stiamo facendo e alcune caratteristiche del frutto. La maestra mi spiega che per raggiungere la pianta, malgrado sia contigua al loro giardino, devono fare un lungo giro perché è separata da un muro e dalla rete metallica che delimita il terreno scolastico e non è direttamente accessibile. Con i bambini raccolgono solitamente le mele cadute per terra, che risultano un po’ aspre e mangiate crude non sono particolarmente apprezzate dai suoi allievi. Allora le cuociono, preparano delle torte, così le possono gustare meglio.
La Renetta Champagne è una varietà che un tempo era assai conosciuta e diffusa, mentre al momento è piuttosto difficile da incontrare, ma ha trovato spazio nel frutteto di Cornaredo, creato dalla città di Lugano nel 2017. Scoperta nel Settecento in Francia, nella regione dello Champagne, presenta un frutto medio, sferico-appiattito. Il profilo è spesso marcato da cinque lievi solchi. La buccia è sottile, liscia, leggermente cerosa, dal caratteristico colore verde-giallo pallido, raramente sfumato di rosa. La polpa bianca, soda, croccante, è molto acidula e poco zuccherina, ha un peculiare aroma vinoso. È una mela a maturazione invernale e si consuma a partire da fine ottobre fino a giugno. La Renetta Champagne è una delle varietà più serbevoli, non a caso è chiamata Jahrapfel o Póm de l’ann (mela annua). È buona da mangiare cruda, considerata molto rinfrescante e se raccolta in anticipo anche leggermente frizzante, caratteristica che fa onore al suo nome. È interessante per la trasformazione in mosto e sidro, ottima per la preparazione di composte e confetture che valorizzano la delicatezza della polpa e che, aromatizzate al rosmarino, accompagnano meravigliosamente i formaggi.
Dopo la raccolta nel giardino della scuola ho conservato i frutti all’esterno, protetti da una tettoia, appoggiandoli su di una rete ben distanziati uno dall’altro. Posso confermare che il consumo posticipato della Renetta Champagne rispetto ai tempi di raccolta autunnali, favorisce l’evoluzione delle qualità organolettiche del frutto che lo rendono più gradevole. A febbraio le mele risultano ben conservate, ancora belle e sane, con la buccia liscia e la polpa fresca.
Contributo di Maurizio Cerri, foto di Maurizio Cerri e Muriel Hendrichs
Gruppo di lavoro per la mappatura delle antiche varietà di alberi da frutto sul territorio di Lugano
Per approfondire: ascolta la puntata di Ora della Terra dedicata alla mappatura delle antiche varietà di alberi da frutto, guarda la puntata del Giardino di Albert, 25 ottobre 2021.




