Scopri la natura in città, gli alberi da frutto di antiche varietà, le piante rare del Sentiero di Gandria, i giardini tematici e i nostri progetti, vecchi e nuovi.
Sul monte delle ciliege
Dopo la grande emozione che ci ha regalato la scoperta della pòm rose, Brè ci mostra un altro tesoro gelosamente conservato. Come sempre il tesoro non arriva da solo, ma accompagnato da storie di donne, uomini e di terra.
“Un tempo, il paese di Brè funzionava un po’ al contrario rispetto agli altri paesi del Ticino, dove la gente viveva in basso e nella bella stagione saliva ai monti e agli alpeggi: il Brè non ha un alpeggio, dal Brè si scendeva a coltivare, le cascine erano in basso!”. In questo paesaggio sottosopra regnava incontrastato un frutto dal manto rosso e lucido: la ciliegia!
“Le ciliegie erano una ricchezza del Brè – ci spiega Palma Balmelli – c’erano un centinaio di alberi di ciliegio”. Per raccoglierne i frutti “gli uomini stavano in pianta, scalzi, finché non avevano i piedi piatti, pur di raccogliere tutto. Non si buttava via niente!”. Forse è per questo che gli abitanti di Brè venivano chiamati Cài, calli, o forse semplicemente perché, più in generale, erano grandi lavoratori, persone dalla scorza dura.
“Fino agli anni Quaranta venivano raccolti da 50 a 100 chili di ciliegie tutti i giorni, per almeno una decina di giorni. Venivano caricate nelle ceste e vendute al mercato di Lugano”, racconta Rino che, come Palma, a quei tempi era un ragazzino. “Poi, dagli anni Quaranta-Cinquanta in avanti, veniva il camion a prenderle” – prosegue Palma. “Era il camion della Fornara Frutta e andava via pieno!”, ricorda Rino.
Benché il paese di Brè fosse attaccato ai ciliegi più che a qualsiasi altro frutto, oggi di quei ciliegi storici non ne sono rimasti molti. Sparsi sul territorio, abbiamo però trovato esemplari di diverse varietà. Ci sono ancora le “normali”, dette i morelónn (grosse, molli, rosse-violacee), i sgalfión (grosse, dure, giallo-rosate, screziate) i stachetinn che erano le ciliegie selvatiche. Erano diffuse anche i marénn, le amarene.
In totale sono 10 i ciliegi censiti e analizzati geneticamente, tra cui sono emersi 2 ciliegi a genotipo unico (ossia varietà non ancora conosciute in Svizzera). Le altre 8 piante di ciliegio censite appartengono a 4 varietà, di cui due già note, la Königkirsche Gelb (Büttners Knorpel), una ciliegia giallo-rossa con oltre 200 anni di storia, localmente chiamata anche sgalfión, e la Star, antica varietà classica. Due sono le antiche varietà rare in Svizzera (rare anche nelle collezioni!): la Leokirsche e la Scheuerhof.
Non solo ciliegie, anche le amarene erano tipiche del Brè. La nostra attenzione si è soffermata su di un’amarena a genotipo unico e un’amarena Griotte tardiva (Gelbe Weichsel), rara in Svizzera, con poche piante anche in conservazione.
I ciliegi sono alberi da frutto particolarmente a rischio, molti degli esemplari che abbiamo trovato presentano malattie o crescite indebolite, perché maturi e senescenti. Recuperare e piantare le varietà antiche ci permette di sostenere la diversità genetica e culturale legata a questi alberi, di avere varietà più resistenti e di portare avanti la tradizione delle ciliegie che oggi, quando sono mature, più che un lavoro sono una festa per tutti.
Contributo di Muriel Hendrichs
Gruppo di lavoro per la mappatura delle antiche varietà di alberi da frutto sul territorio di Lugano






