Dalla A alla Z, i nostri post dedicati alle piante più interessanti che incontriamo a Lugano, o nei dintorni. I testi sono scritti da botaniche e botanici professionisti o confezionati dalla redazione di Lugano al verde con la loro collaborazione.

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Euphorbia cyparissias

30.04.2020
Schede botaniche   Sentiero di Gandria

Al sopraggiungere dei primi caldi di inizio primavera, quando ricominciamo con le passeggiate in natura, l’euforbia cipressina (Euphorbia cyparissias L.) è un’accompagnatrice quasi costante, dalle pianure fino in altitudine. La sua presenza assai frequente nei prati magri, nei pascoli e sui bordi dei sentieri, le sue foglie lineari, quasi aghiformi, e l’apparire peculiare delle sue infiorescenze giallo-verdi ne fanno una specie facilmente riconoscibile a colpo d’occhio.

Secondo Plinio il Vecchio, il nome del genere Euphorbia proviene da Euforbo, medico personale del re e scrittore, della Numidia e della Mauretania, Giuba II. Nell’anno 12 a.C. il sovrano berbero dedicò il nome di una pianta succulente dell’Atlante al suo medico, che ne aveva scoperto le virtù fortemente lassative. L’epiteto specifico si riferisce alla forma dei rami sterili che richiamano la chioma dei cipressi. In italiano si chiama euforbia cipressina o erba cipressina. Anche il nome della famiglia Euphorbiaceae è da ricondurre, per estensione, alle opere di Giuba e del suo medico. Con un totale di circa 7500 specie, le Euforbiaceae sono una delle maggiori famiglie del regno vegetale, il solo genere Euphorbia ne comprende oltre 2100, legnose o erbacee, diffuse in tutto il mondo. Circa la metà delle euforbie sono xerofite, ovvero piante adattate ai climi aridi, capaci di sopravvivere a lunghi periodi di siccità. Molte specie sono succulenti o spinescenti e tutte possiedono un lattice generalmente bianco, caustico e tossico che scorre abbondantemente non appena vengono ferite. In Svizzera si annoverano 24 specie di euforbie.
L’euforbia cipressina è una pianta erbacea, con la base dei fusti un po’ legnosa, alta 15-50 cm. I numerosi fusti emergono da un rizoma strisciante e sono muniti di foglie lineari, lunghe fino a 3 cm e larghe 2-3 mm, densamente arrangiate e addensate a pennello nei rametti sterili raggruppati sotto l’infiorescenza. L’infiorescenza, del tutto peculiare nelle Euforbie, si chiama ciazio (dal greco kyathos, coppa). Quella di Euphorbia cyparissias è composta da 10-20 raggi, generalmente biforcati, munita di piccole foglie (brattee) triangolari o cordate, giallo-verdi che virano al rosso a maturità con ghiandole nettarifere gialle a forma di mezzaluna. Il frutto è una capsula formata da tre logge con il dorso granulato di tubercoli emisferici. Fiorisce tra marzo e agosto.
Specie di origine centroeuropea, è diffusa in tutta la parte temperata del continente, dalla Spagna all’Ucraina con popolamenti isolati anche più a est e a sud. Come specie ornamentale è stata diffusa dall’uomo anche in altri continenti e ha sviluppato un carattere invasivo, a partire dal 1950 circa, nelle praterie e nei pascoli degli Stati Uniti e del Canada. Cresce dai fondovalle fino all’orizzonte alpino, raggiungendo anche i 2300 m di altitudine. Alle nostre latitudini l’euforbia cipressina è una specie molto frequente. Cresce in ambienti aridi e caldi, nei prati e nei pascoli magri, sulle scarpate di strade e sentieri, nei ghiaioni, lungo i margini boschivi e negli ambienti ruderali.

 

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Testo e foto: Nicola Schoenenberger