Dalla A alla Z, i nostri post dedicati alle piante più interessanti che incontriamo a Lugano, o nei dintorni. I testi sono scritti da botaniche e botanici professionisti o confezionati dalla redazione di Lugano al verde con la loro collaborazione.

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Ononis pusilla

10.11.2020
Schede botaniche   Sentiero di Gandria

Pusillus significa minuscolo, ma anche umile e insignificante. Si direbbe che porti bene il suo nome l’Ononis pusilla L., visto che è alta solo qualche centimetro e, forse proprio per questo, non ha mai goduto dell’attenzione di molti scienziati dopo quella di Carlo Linneo che la descrisse nel lontano 1759. Di lei, purtroppo, sappiamo molto poco, se non il fatto che sia piuttosto rara alle nostre latitudini e diffusa solo sui calcari del Sottoceneri e del Vallese. Appartiene alla famiglia delle Fabaceae ovvero delle leguminose.

Il genere Ononis deriva dal greco ónos, che significa asino, verosimilmente perché diverse specie di questo genere erano foraggiate agli asini e quindi considerate benefiche per loro. Il latino pusillus è il diminutivo di púsus, ovvero fanciullo o pupo e significa piccino, umile, insignificante, ma anche timido, meschino o gretto. In italiano si chiama ononide piccina o ononide piccola.

 

L’Ononis pusilla è un cespuglio nano alto 5-25 cm circa, con la base dei fusti legnosa e ricoperto di peli spesso ghiandolosi che lo rendono un po’ appiccicaticcio. Le foglie, addensate sul fusto e munite di lunghi piccioli, sono trifogliolate con tre foglioline ovali, dentellate, lunghe fino a 1.5 cm e con nervature prominenti. La fogliolina mediana è anch’essa portata da un proprio picciolo, chiamato, in questi casi, piccioletto (la fogliolina mediana risulta quindi picciolettata). I fiori gialli, lunghi 0.5-1 cm, si sviluppano all’ascella delle foglie e sono muniti di un peduncolo molto corto, il che dà loro l’aspetto di fiori sessili, accollati al fusto. I lobi del calice sono lineari-lanceolati, persistenti e fino a due volte più lunghi della corolla, il che conferisce alla pianta un’aria un po’ spinosa. Il frutto è un baccello o legume ovoide e rigonfio, lungo fino a 1 cm, eretto-sporgente e racchiuso nel calice. Fiorisce da giugno a settembre inoltrato.

 

Specie di origine mediterranea, è diffusa dall’Europa occidentale, al nord Africa fino al sud ovest asiatico. Verso est si spinge fino in Crimea e nel Caucaso. Assente in Germania, è presente in Svizzera solo nel Ticino meridionale e nella valle del Rodano in Vallese. Specie amante del caldo e dell’arido, cresce nelle pinete, nei prati secchi e nei luoghi ghiaiosi. È iscritta nella Lista Rossa per il sud delle Alpi come Vulnerabile ed è fortemente minacciata in Austria.

 

Il genere Ononis comprende una settantina si specie distribuite attorno al Mediterraneo, dodici delle quali furono descritte da Carlo Linneo nel suo Species Plantarum del 1753. Linneo descrisse in seguito l’Ononis pusilla nella decima edizione del Systema Naturae, pubblicato nel 1759. L’individuo sulla base del quale descrisse la specie, trasmessogli dal medico e naturalista tirolese Giovanni Antonio Scopoli, è conservato ancora oggi nell’erbario linneano presso la Linnean Society di Londra.

 

Nella medicina popolare, diverse piante di questo genere sono state utilizzate nella cura dell’ittero, dei disturbi del tratto urinario, del cancro della pelle, delle necrosi e dell’herpes.

 

Testo e foto: Nicola Schoenenberger

Maggiori informazioni su Info Flora e  Dryades.

Ononis pusilla in fiore, Sentiero di Gandria
Le foglie dell'Ononis pusilla sono costituite da tre foglioline ovali, dentellate, lunghe fino a 1.5 cm
L'Ononis pusilla cresce lungo il Sentiero di Gandria
L’Ononis pusilla è un cespuglio nano alto da 5 a 25 cm
Il frutto dell'Ononis pusilla è un legume ovoide e rigonfio, lungo fino a 1 cm, eretto-sporgente e racchiuso nel calice
I fiori gialli dell'Ononis pusilla sono lunghi 0.5-1 cm, si sviluppano all’ascella delle foglie e sono muniti di un peduncolo molto corto, che dà loro l’aspetto di fiori sessili, accollati al fusto
L'Ononis pusilla è un cespuglio ricoperto di peli spesso ghiandolosi che lo rendono un po’ appiccicaticcio