Dalla A alla Z, i nostri post dedicati alle piante più interessanti che incontriamo a Lugano, o nei dintorni. I testi sono scritti da botaniche e botanici professionisti o confezionati dalla redazione di Lugano al verde con la loro collaborazione.

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Ceterach officinarum

28.02.2018
Schede botaniche   Sentiero di Gandria

Breve ritratto della cedracca comune, una tra le più graziose felci dei muri, che ha una facoltà a dir poco sorprendente.

È difficile ignorare la presenza del Ceterach officinarum nei muri a secco del nostro territorio. È una delle più graziose felci dei muri, è una pianta medicinale e ha la facoltà, a dir poco sorprendente, di resistente alla siccità estrema: in mancanza di acqua riesce a piombare in uno stato di morte apparente per poi rivivere rapidamente con le prime piogge. Questa ripresa delle funzioni vitali e dagli scambi con l’ambiente è un fenomeno chiamato reviviscenza.
Ceterach officinarum Willd. è una pianta arcaica che non produce né fiori né semi, ma si diffonde attraverso le spore e appartiene al gruppo delle Pteridofite (felci, licopodi e selaginelle). Membro della famiglia delle Aspleniaceae, in italiano è chiamata cedracca comune, erba ruggine (in riferimento al colore delle scaglie che ricoprono la faccia dorsale delle foglie) o spacca pietre (a causa della proprietà di prevenire i calcoli renali). L’etimologia del genere è dubbia, Ceterach potrebbe corrispondere al nome arabo di una felce o derivare dalla parola tedesca Krätze (scabbia) visto l’aspetto squamoso delle foglie. L’epiteto specifico si riferisce alle proprietà medicinali della felce.
Piccola felce in rosetta con fronde lunghe 5-20 cm, a lembo lineare-lanceolato, persistenti, pennate a divisioni arrotondate, glabre e verdi nella pagina superiore e verdi grigiastre nella pagina inferiore. La pagina inferiore è ricoperta da scaglie brune che ricoprono i sori, contenenti gli sporangi che a loro volta producono le spore. Il picciolo è densamente scaglioso e più corto del lembo. Le spore maturano da maggio a settembre. Pur essendo minuscola, possiede 144 cromosomi, più di tre volte quelli dell’essere umano.
Diffusa in Europa meridionale e Asia occidentale, è frequente in Italia e in altri paesi mediterranei. In Svizzera, al di fuori del Ticino e del Vallese, dove è piuttosto comune, è considerata minacciata di estinzione, nel Canton Sciaffusa addirittura estinta. In Germania è protetta. Cresce in zone calde nei muri e sulle rocce aride e assolate a bassa altitudine, su ogni tipi di roccia, ma preferibilmente su calcare.
Nella medicina popolare è stata largamente utilizzata in infuso come diuretico e, nel medioevo, come decongestionante della milza.

 

Consulta le schede botaniche di Acta Plantarum e di Info Flora.
Testo e foto: Nicola Schoenenberger
Foto pianta secca: The Hardy Fern Foundation