Dalla A alla Z, i nostri post dedicati alle piante più interessanti che incontriamo a Lugano, o nei dintorni. I testi sono scritti da botaniche e botanici professionisti o confezionati dalla redazione di Lugano al verde con la loro collaborazione.

A

Plantago coronopus

28.06.2015
Natura in città  

Ci sono piante che viaggiano in prima classe e ci sono piante che fanno l'autostop. Sono le erbacce "esotiche". Non le troviamo dai fioristi e dai vivaisti, le troviamo accanto ai binari del treno o vicino alle autostrade. È il caso della Plantago coronopus L.

In Svizzera è una pianta rarissima. In Ticino non era mai stata segnalata finché, qualche mese fa, è stata trovata in un fazzoletto di prato sotto il cavalcavia dell’A2 a Pambio Noranco. La Plantago coronopus – detta anche barba di capuccino, piantaggine piede di corvo, erba saetta e piantaggine barbatella – è un pianta euroasiatica, che ama i terreni sabbiosi, salmastri e le scogliere. Nulla a che fare, insomma, con Pambio Noranco. La si riconosce per le foglie disposte in rosette basali, polimorfe, dentate, a tratti ricoperte di una sottile peluria, a tratti glabre. I suoi fiori sono piccoli, biancastri, con stami gialli, disposti in modo regolare lungo il fusto fiorifero cilindrico (vedi illustrazione botanica).
Il nome del suo genere, Plantago, deriva dal latino “planta”, cioè orma del piede, e “ager”, terra, a indicare la particolare forma delle foglie di alcune tra le piante di questo genere, che molto somigliano alle orme di un piede. In realtà le Plantago non solo paiono impronte, sopportano anche molto bene il calpestio dei piedi e dei veicoli. È proprio lasciando i semi nelle fessure dei copertoni e delle suole delle scarpe che si propagano dove il calpestio limita altre specie favorendo le piantaggini (sui selciati, nei parcheggi, lungo i sentieri). A Pambio Noranco la Plantago coronopus deve proprio essere arrivata così: attaccata alle ruote o alla carrozzeria di qualche camion proveniente dall’Italia e destinato al mercato del nord.

 

Curiosità: le sue foglie si possono mangiare in insalata o lessate; le sue radici hanno proprietà curative.

 

Guarda la scheda botanica di Acta Plantarum e la mappa di Info Flora. Illustrazione botanica di Jacob Sturm tratta da Johann Georg Sturm, Deutschlands Flora in Abbildungen, 1796.

 

Segnalazione e foto: Nicola Schoenenberger