Dalla A alla Z, i nostri post dedicati alle piante più interessanti che incontriamo a Lugano, o nei dintorni. I testi sono scritti da botaniche e botanici professionisti o confezionati dalla redazione di Lugano al verde con la loro collaborazione.
Rosmarinus officinalis
Chi non conosce il rosmarino? In giardino o sul balcone, prima o poi tutti l'abbiamo coltivato. Eppure non conosciamo l'estensione, incredibile, delle sue proprietà. Il rosmarino è una delle essenze del Giardino degli odori di Villa Saroli.
Un fiore viola delicato e una foglia sottile e coriacea che a volte si incastra tra i denti dopo un piatto di patate al forno o un arrosto. Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è nel suo massimo splendore a primavera ma la sua bellezza non è effimera: la fioritura è generosa e le foglie emanano un profumo canforato durante tutto l’anno. Il rosmarino parte della grande e aromatica famiglia delle Lamiaceae; è dunque un parente stretto di timo, lavanda, basilico, salvia, menta, issopo e tante altre specie che hanno in comune una fragranza e un sapore pronunciati. Questa “dinastia” è presente nelle cucine del mondo intero, ed è la sovrana assoluta in quella mediterranea.
Un tempo, i suoi rametti secchi e uniti venivano usati come incenso, già che il profumo era ritenuto un purificatore d’eccellenza, e non solo: entrava anche nei filtri d’amore e nelle ricette per la cura del corpo. Era uno dei protagonisti principali della famosa Acqua celeste di Caterina Sforza (1463-1509), una sorta di pozione miracolosa di cui si diceva: “è de tanta virtù che li vecchi fa devenir giovani et se fosse in età di 85 anni lo farà devenir de aparentia de anni 35, fa de morto vivo cioè se al infermo morente metti in bocca un gozzo de dicta aqua, pur che inghiottisce, in spazio di 3 pater noster, ripiglierà fortezza et con l’aiuto de Dio guarirà”.
Gli antichi studenti romani, il rosmarino lo mettevano anche in testa: intrecciavano corone da portare agli esami più ardui per stimolare l’ingegno e la memoria. Anche nell’Amleto di Shakespeare, Ofelia dice a Laerte: “ecco del rosmarino, che è per ricordare – ti prego, amore, ricorda (…)” (atto IV, scena 5). Nell’ultimo decennio, questa proprietà è stata analizzata scientificamente: lo studio di una nota università britannica conferma, infatti, che il rosmarino migliora effettivamente la performance mentale e stimola la memoria in maniera quantificabile.
Rosmarinus officinalis L.
Lamiaceae
Europa, Asia e Africa
Antesi: aprile-agosto
Aroma di incenso, canforato (foglie)
Testo: Muriel Hendrichs e Serena Wiederkehr