Dalla A alla Z, i nostri post dedicati alle piante più interessanti che incontriamo a Lugano, o nei dintorni. I testi sono scritti da botaniche e botanici professionisti o confezionati dalla redazione di Lugano al verde con la loro collaborazione.
Phyteuma scheuchzeri
A causa della difficile pronuncia, il Phyteuma scheuchzeri All. è l’orrore di ogni botanico non germanofono. Ma vederlo al Sentiero di Gandria rimane comunque una sorpresa gradita per chiunque ami i fiori. Era assolutamente dovuto dedicare alcune specie all’illustre medico e naturalista zurighese Johann Jakob Scheuchzer, vissuto tra il XVII e il XVIII secolo. Fra le numerose conquiste scientifiche di cui gli si deve il merito, ricordiamo che fu il primo a utilizzare il barometro per misurare le altitudini, fu uno dei padri fondatori della moderna cristallografia e fra i primi ad essere in grado di redigere un accurato bollettino meteorologico.
Il nome del genere di questa rappresentante della famiglia delle Campanulaceae, Phyteuma, era già usato dai greci per indicare una pianta afrodisiaca, nome poi ripreso da Linneo per definire un gruppo di specie le cui radici hanno proprietà fortificanti. In greco, phýteuma significa “ciò che va piantato”, mentre il nome generico italiano raponzolo o raperonzolo significa piccola rapa e si riferisce alle radici gonfie e commestibili di alcune specie. L’epiteto specifico si riferisce, come anticipato, al medico e naturalista zurighese Johann Jakob Scheuchzer (1672-1733).
Scheuchzer fu un pioniere della geografia e pubblicò nel 1713 una carta della Svizzera, la Nova Helvetiae tabula geographica, che per parecchio tempo fu considerata la migliore e più valida carta della Svizzera. Le più antiche tavole dell’erbario dell’università di Zurigo provengono da raccolte fatte da Scheuchzer, in particolare la sua vasta raccolta di graminacee, che gli servì come materiale per la stesura dell’Agrostographia, ovvero la prima pubblicazione scientificamente fondata sulle graminacee, pubblicata nel 1719. Johann Jakob Scheuchzer è però noto soprattutto per le sue vaste e pionieristiche ricerche sui fossili che interpretava come vestigia del diluvio universale. Fu anche il fondatore della paleobotanica e i fossili da lui raccolti sono oggi in parte esposti al Museo paleontologico di Zurigo. Grazie al suo lavoro scientifico, Scheuchzer ottenne fama internazionale, l’allora presidente della Royal Society di Londra, Isaac Newton, per esempio, partecipò alla stampa del suo primo lavoro. In Svizzera, tuttavia, Scheuchzer si giocò le simpatie dei suoi connazionali, ai quali non piacque il suo tentativo, nell’opera Physica Sacra, di dimostrare l’esistenza di Dio e le vicende bibliche attraverso spiegazioni scientifiche. Gli fu infatti negato il permesso di stampare nella Confederazione Svizzera il suo libro, chiamato anche “Bibbia di rame”.
Il raponzolo di Scheuchzer è una pianta erbacea perenne alta 10-40 cm con radice rizomatosa spessa e foglie basali con lungo picciolo, da ovali con base arrotondata in cuore a lanceolate e margine finemente dentato. Le foglie del gambo hanno una lamina progressivamente allungata e strettamente lanceolata, le superiori sono sessili. I fiori sono blu violetto e organizzati in infiorescenze globose, all’ascella di brattee disuguali, lineari-lanceolate e più lunghe dell’infiorescenza. La corolla consiste in un breve tubo con petali saldati tra loro ma separati alla base e all’apice, caratteristica che è all’origine del nome tedesco Teufelskralle, artiglio del diavolo. Il frutto è una capsula. Fiorisce tra maggio e luglio.
Nelle catene meridionali delle Alpi, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, incluso il Sottoceneri ticinese, cresce anche la sottospecie Phyteuma scheuchzeri subsp. columnae (Gaudin) Bech. Pianta dedicata al botanico italiano Fabio Colonna (vissuto tra il 1567 e il 1640 e inventore, tra l’altro, della parola “petalo”), che predilige rupi calcaree piuttosto umide e ombrose. Gli individui del sentiero di Gandria, infatti, hanno caratteristiche intermedie tra le due sottospecie.
Specie di origine alpina, Phyteuma scheuchzeri è presente lungo tutta la catena alpina, nel nord dell’Appennino e in Illiria (parte occidentale della penisola balcanica). Cresce nelle fenditure delle rocce calcaree o granitiche dalle zone collinari fino a 2000 m di altitudine circa. In Svizzera è diffusa nelle valli meridionali delle alpi in Vallese (Gondo), in Ticino e Grigioni (Mesolcina e val Poschiavo), con presenze puntuali in alcune località a nord delle Alpi (nel canton Uri e Grigioni).
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Testo e foto di Nicola Schoenenberger